🦜📜 Dal Vangelo secondo San Root
La Nascita di Parrot VM e le Tastiere del Nuovo Secolo
1. Origini e profezia
E fu detto: “Ci sarà un interprete che unificherà i linguaggi dinamici, e il suo nome sarà Parrot.”
Il nome nacque da uno scherzo del primo aprile, quando si annunciò un linguaggio immaginario che avrebbe unito Perl e Python. Ma lo scherzo divenne realtà: la comunità di Perl iniziò a costruire una macchina virtuale capace di ospitare più linguaggi, e così nacque Parrot VM.
2. 📝⌨️ La semantica e le tastiere
San Root narrò: “Il pappagallo digitale tradusse il linguaggio delle macchine in linguaggio umano.”
Parrot fu progettato come register-based virtual machine, diversa dalle VM stack-based, per ottimizzare l’esecuzione e rendere più semplice la traduzione semantica tra linguaggi.
Le tastiere degli sviluppatori divennero strumenti sacri: ogni comando digitato poteva essere ripetuto e trasformato in bytecode comune, pronto a essere eseguito da Parrot.
3. Cronologia tecnica 🦜
- 2001 – Inizio del progetto Parrot, guidato da Dan Sugalski, nato dalla comunità Perl.
- 2005–2006 – Chip Salzenberg, veterano di Perl e Linux, assume la guida tecnica.
- 2009 – Rilascio della versione 1.0, con API stabile per lo sviluppo.
- 2014 – Scioglimento della Parrot Foundation, segno del declino del progetto.
- 2016 – Ultima release ufficiale, 8.1.0 “Andean Parakeet”.
- 2021 – Parrot viene ufficialmente dismesso, sostituito da MoarVM per Raku (ex Perl 6).
4. I linguaggi ospitati 🌐⌨️🔅
Parrot VM fu pensata per ospitare e far interagire Perl, Python, Ruby, ma anche Tcl, JavaScript, Lua, Scheme, PHP e altri.
Il sogno era permettere a uno sviluppatore di usare una libreria Ruby dentro 🐍 Python, o un modulo Perl dentro Ruby, senza barriere.
San Root disse: “Così i linguaggi si fusero, e ogni script trovò fratello in un altro.”
5. Il significato
Parrot non divenne mai mainstream, ma la sua eredità fu semantica: dimostrò che era possibile creare una VM comune per linguaggi dinamici, anticipando concetti che oggi vivono nei container e nelle piattaforme cloud.
San Root concluse: “Così fu scritto, così fu compilato, così fu eseguito. Nei secoli dei secoli, Amen. Enter.”
Dal Vangelo secondo San Root
Il Segreto tra le Cache
-
E fu detto: beati coloro che compilano,
poiché vedranno il verbo trasformarsi in eseguibile. -
🔮😶🌫️🫢🧿🌝🌚 Ma tra le righe vi è un mistero,
che solo l’iniziata comprende.
- E San Root narrò:
“Tra le cache e i log
vi è un frammento che non appare,
ma chi sa leggere tra le righe
troverà la verità celata.”
Così fu scritto, ma non pushato.
Amen. Cache. Enter. M. S.